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Facciate ventilate in fibrocemento

Progettiamo e realizziamo facciate ventilate in fibrocemento

Le pareti ventilate in fibrocemento sono quel sistema di rivestimento esterno realizzato attraverso la posa in opera a secco di una serie di strati funzionali composti, dall'interno verso l'esterno, da: 

  • strato di supporto;
  • strato di regolarizzazione del supporto;
  • strato di isolamento termico;
  • strato di ventilazione;
  • sistemi di connessione dello strato di rivestimento esterno (a secco);
  • strato di rivestimento esterno realizzato in fibrocemento. 

Quali sono i vantaggi delle facciate ventilate in fibrocemento?

Il fibrocemento è un prodotto costituito, come tutti i materiali compositi, per miscelazione mirata di materiali diversi in genere una fase continua (matrice), in cui è immersa una fase discontinua (rinforzo).
Nel caso del fibrocemento, la matrice è costituita essenzialmente da una legante cementizio, in genere cemento Portland con granulometria degl'inerti opportunamente calibrata, anche se in alcuni casi, specie quando si vogliano ottenere determinate tonalità di colore, sono utilizzati cementi bianchi o per ottenere particolari prestazioni, cementi alluminosi o a presa rapida. Il rinforzo è costituito, invece, da fibre di vario genere, solitamente di tipo naturale o sintetico sottoforma di particelle sferoidali, aciculari, fibrose discontinue o continue orientate, tessuti bidimensionali o tridimensionali a diversa maglia. La tipologia del rinforzo determina caratteristiche meccaniche d'isotropia o anisotropia marcata, diversamente sfruttabili secondo le esigenze.
Tra le fibre naturali utilizzate troviamo le fibre di cellulosa mentre tra quelle di natura sintetica troviamo: fibre di materiali polimerici (polipropilene, poliesteri, poliammide, alcool polivinilico), di carbonio, ceramiche, metalliche ma, soprattutto, vetrose.
Sono spesso aggiunti alla miscela, inoltre, anche sabbie silicee, elementi additivanti con funzione tensostabilizzante e, in alcuni casi, persino un supporto in poliestere sinterizzato.
Le lastre compresse e stabilizzate in autoclave, possono essere sottoposte ad ulteriori operazioni atte a realizzarne un'apprezzabile finitura esterna che può essere costituita da: uno strato sottile ma durissimo di smalto minerale liscio, oppure possono essere sottoposte a verniciatura tramite vernice acrilica lavabile, con superficie liscia o ruvida (ottenuta attraverso l'aggiunta di grani di quarzite), o ancora con rivestimento plastico variamente trattato ottenibile in molteplici tonalità cromatiche o, infine, con finitura in cemento bianco (usato nell'impasto) levigato e ricoperto da uno strato durevole di silicone.
Matrice e rinforzo presentano ognuno particolarità che conferiscono al prodotto finito elevate caratteristiche fisico-meccaniche, non ottenibili con l'utilizzo separato dei singoli componenti. L'unione di cemento e fibre, infatti, consente ottenere un materiale estremamente resistente e durevole, con spessori di solito piuttosto contenuti variabili da pochi millimetri ad almeno 60 mm e con relativo peso altrettanto ridotto (comunque dipendente dalla composizione della miscela) variabile in genere fra i 20 kg/m2 e i 90 kg/m2 circa.
Lo sviluppo del fibrocemento nei rivestimenti ventilati, è stato, com'è logico pensare, fortemente favorito dalla sua elevata resistenza meccanica, agli urti, dalla durevolezza accentuata e dalla ottime prestazioni termiche e igrometriche ma, sopratutto proprio dal ridotto peso e dalle apprezzabili doti estetiche. Non indifferenti sono anche le sue valenze in ambito ecologico essendo spesso un materiale perfettamente riciclabile.
Da un punto di vista prestazioni ' costi, infatti, il fibrocemento presenta non pochi vantaggi. Questo tipo di materiali, infatti, sono spesso utilizzati per rivestimenti esterni, laddove si richiedono alte prestazioni tecniche ed allo stesso tempo, tranne alcuni casi, economicità di realizzazione.
Il fibrocemento per pareti ventilate è commercializzato sotto forma di lastre e pannelli dai formati variabili in genere tra i 50 x 50 cm e i 150 x 300 cm.
I pannelli sono in genere mediamente di un centimetro di spessore associati a dei telai di supporto in materiale vario che può essere: alluminio, acciaio o nervature tubolari sempre in fibrocemento. Tale tipo di supporto varia in funzione del sistema di ancoraggio previsto e/o dallo strato di supporto a cui si andranno ad applicare i pannelli.
Particolarmente diffuso e impiegato nell'ambito delle pareti ventilate, è uno speciale tipo di cemento fibrorinforzato: il GRC (Glass Reinforced Concrete o Glassfibre Reinforced cement) o GRFC (Glass Fibre Reinforced Concrete), com'è denominato negli USA, ottenuto dall'unione di una matrice costituita da cemento e inerti fini e da un rinforzo realizzato mediante fibre di vetro di tipo particolare, trattate con biossido di zirconio, e denominate AR (alcalino resistenti), e l'aggiunta di eventuali additivi. L'utilizzo in un impasto di tali componenti, permette di ottenere pannelli monostrato autoportanti particolarmente sottili e leggeri.
Anche e soprattutto in questo tipo di fibrocemento, le fibre donano alla matrice, generalmente fragile, un'alta resistenza attraverso un buon controllo e contenimento delle propagazioni delle fratture.
Il GRC, è prodotto anch'esso in pannelli e lastre dalle finiture, formati, spessori e colori più vari, che consentono un'ampia libertà espressiva al progettista permettendo di ottenere svariatissime tessiture di facciata e generalmente buone capacità estetiche, altrimenti non ottenibili con l'impiego di materiali tradizionali.

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